A causa che la vedevo di dietro l’occhio si confondeva un’attimo dal suo stile di vestirsi «da vecchia» come lo si vede qualche volta in certe donne giovani (e neppure i suoi capelli troppo fini non davano segno di non appartenere a una donna vecchia), ma infine con sicurezza scorgeva nella sua dolcezza della forma una gamba giovanile: che quasi «traspirava» attraverso la lana nera (o di un blu scuro) della calza benché essa (o perché!) non lasciava travedere la pelle.
Più tardi l’osservavo seduta con le gambe accavallate e mi chiedevo in quale miracolo consisteva quella dolcezza di forma. Vedevo che in quel tratto che cominiciava dalla punta del dito del piede della gamba sovrapposto, fino al punto sulla sua fronte a metà sulla via verso il ginocchio*, lì dove l’osso leggermente si solleva, cedendo appena percettibilmente la linea del contorno al muscolo dal di dietro (come in certi foglie succose che si sfaldano di mattina su cui contorni nella controluce si distingue prima una parte dello stelo di sotto prima che la sagoma verrà descritta dai margini del lato superiore), descriveva un pezzo di un perfetto cerchio.
D’altra parte il contorno muscolare che sta per iniziare lì, rassomigliava più ad una rettilinea (come del resto corrispondente nella linea opposta dove il muscolo si distaccava teneramente al di sotto) cosicché le due nature delle linee, diverse per la loro origine, qui si avvicinavano invece di distinguersi troppo forte; in quanto da un lato la morbidezza di quella muscolare o carnale ne era in lei salda e prolungata, e dall’altro quella ossea sudescritta per i suoi tratti intermedi circolari (come in quel insieme di dorso di piede e osso frontale) evidenziava un’elastica flessuosità; cosicché per un istinto mi veniva la voglia di lodare il punto iniziale di tale gioco, cioè quel piede carezzevole, e di coprirlo di baci.
*Infatti la sua gamba, non essendo troppo lunga, faceva sì che proporzionalmente le due parti lasciate da quella divisione per lunghezza non erano troppo diseguali (come lo sono nella maggior parte dei casi). E, come spesso descrivo, quel avvicinamento di lunghezza in due parti che tra esse fanno un gioco di rispecchiamento di proporzione è uno dei segni inconfondibile d’un corpo giovane.